"Doppiate un film, e l'avrete massacrato a metà. E quanto succede con questa delicata commedia semiseria, una delle poche piacevoli novità apparse l'anno scorso (alla Quinzaine di Cannes, per la precisione). Inutile spiegarvi cosa sia l'humour anglosassone. Togliete il sapore inimitabile del tono inglese, delle accentuazioni ironiche, dei doppi sensi e avrete semplicemente distrutto i dialoghi. Certo, non sono tutto. Rimane infatti la comicità di situazione, che in LoCal Hero non è disprezzabile e riesce a rendere più che piacevole anche l'edizione italiana.Qualcuno si ricorderà di un celebre film di Minnelli, BRIGADOON. Con Gene Kelly, industriale nuovaiorchese in trasferta che s'innamorava di un paesino scozzese (e delle gambe, sarebbe inutile nasconderlo, della favolosa Cyd Charisse). Bill Forsyth, cineasta inglese al suo terzo lungometraggio ha ripreso la situazione: così, Burt Lancaster è un potente industriale texano che s'interessa maggiormente di fenomeni celesti che dei propri affari. Tanto da spedire un paio di subalterni in Scozia per acquistare una magnifica spiaggia. Destinata, lo avrete compreso, ad installarvi, al posto dei gabbiani e delle aragoste, un immenso centro petrolchimico.
Local Hero, che parte all'americana, con le autostrade ed i bollettini stradali, ma anche con un ritmo "on the road" diventa ben presto una favola ecologica. Ecologica, perché i nostri eroi dimenticheranno ben presto le comodità a transistor della madre patria per apprezzare l'autenticità del luogo e dei suoi abitanti. E favola. Perché il merito del film sta soprattutto nel suo tono: quel modo di farci la morale con grazia e umorismo che ricorda i film di Capra. Filmato con cura, ma non certo con genio, Local Hero si basa su una sceneggiatura coi fiocchi. I personaggi sono tipati con affetto, le situazioni (tolto il finale, un po' affrettato) sono imprevedibili. E in quel lembo di terra e mare scozzese gli autori sono riusciti a concentrare un bel po' di annotazioni poetiche.
Il cielo è solcato da stelle cadenti ed aurore boreali, ma anche da elicotteri e da caccia a reazione. Il mare è gonfio di crostacei, ma non manca la sommozzatrice sexy. E arrivano persino i russi, dalla non lontanissima costa sovietica, a commerciare whisky e sedurre le signore locali.
Come fabbricare, insomma, una commedia divertente, poetica e sicuramente non strapagata. Nell'epoca in cui tutti sono convinti che per strapparci alla televisione bisogna spendere dai venti (milioni di dollari) in su, una bella lezione, non c'è che dire."